lunedì 21 settembre 2015

Pioggia di miliardi europei sulla Romania. Gli imprenditori sardi a caccia di affari

La nazione del conte Dracula è in forte crescita economica, nei prossimi cinque anni 40 miliardi di euro dall'Unione europea per le opere pubbliche. Sportello Appalti offre il supporto per creare imprese nel paese dell'Est.

SASSARI - La Sardegna continua a essere una terra di conquista per le imprese che arrivano da oltre Tirreno e si conferma invece un mercato chiuso per le stesse imprese sarde, in particolare nel settore degli appalti pubblici. Nell'Isola il 61 per cento del numero delle procedure d'appalto, che si concentra nella fascia di importo più piccola, vale solamente il 10 per cento della spesa destinata ai lavori pubblici, mentre all'estremo opposto, gli appalti di importo superiore ai 5 milioni di euro valgono oltre il 46 per cento della spesa pubblica a fronte di un peso in termini numerici pari a poco più dell'1 per cento. I dati emergono durante il seminario "Internazionalizzazione negli appalti pubblici: le opportunità per le imprese sarde", organizzato dallo Sportello Appalti Imprese di Sardegna Ricerche, in collaborazione con Promo PA Fondazione e Poliste.
Fuori dai confini regionali le imprese sarde sono meno competitive: solo l'1,5 per cento del numero e il 3,7 per cento del valore degli appalti aggiudicati dalle imprese sarde, proviene dalla penisola. Per questo lo Sportello Appalti, un servizio gratuito a sostegno degli operatori economici sardi intenzionati a entrare o a consolidarsi nel mercato degli appalti pubblici, ha avviato un progetto di affiancamento e assistenza di medio periodo per le imprese che intendono sbarcare nei mercati esteri e in particolare nell'Europa dell'Est. Finora sono tre le delegazioni di imprese sarde che hanno partecipato al progetto in Romania.
Perché la Romania? "Sono diverse le ragioni fondamentali che spingono a investire in questo Paese dell'Est", osserva Vincenzo Perra, responsabile dello Sportello Appalti Imprese. "I dati ci parlano di uno Stato in forte crescita, relativamente sicuro e politicamente stabile, c'è inoltre una presenza italiana molto forte che consente di abbattere molte barriere culturali all'ingresso e il nostro know how italiano è apprezzato". Nei primi sei mesi del 2015, infatti, la Romania è la nazione che cresce di più nell'area euro, con una stima di aumento del prodotto interno lordo di oltre il 3,2 per cento e un tasso di natalità delle imprese che cresce del 13,6 per cento.
Ma soprattutto è la forte necessità di opere infrastrutturali ed edili di tutti i generi e di tutte le tipologie a spingere gli imprenditori italiani a investire in Romania, oltre alle risorse che l'Unione europea sta continuando a stanziare per lo sviluppo del Paese: per il nuovo periodo di programmazione 2014-2020 ci sono a disposizione 38,9 miliardi di euro (di cui 21,4 strutturali e 17,5 destinati all'agricoltura). Ma anche il governo di Bucarest ha fatto la propria parte, mettendo in campo un Master plan sui trasporti che vale 43 miliardi di euro con 1300 chilometri di autostrade, 1825 di superstrade e 3079 di strade trans-regionali, da realizzare nei prossimi anni. Sportello Appalti ha già organizzato nei mesi scorsi tre delegazioni di imprese in Romania, fornendo loro tutto il supporto necessario (dagli studi di mercato ai seminari informativi e allo studio di bandi e opportunità) per la creazione di imprese in loco. La prossima delegazione è prevista nel mese di novembre e il servizio di Sardegna Ricerche sta provvedendo a effettuare lo scouting delle imprese sarde che lavorano nel settore dei lavori pubblici, della progettazione e dell'architettura interessate a partecipare a gare pubbliche o a fornire ed erogare servizi alla pubblica amministrazione rumena.ditta rumena

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