sabato 12 aprile 2014

Romania, mobilità e capitali in Europa

Lazlo Andor, Commissario europeo, risponde ad alcune domande sulla libera circolazione delle persone all’interno dell’Europa e sui migranti dell’Est Europa; al centro del dibattito, il Regno Unito.
Prima di tutto, ci occupiamo di aspetti economici e di come fare affari con i nuovi stati dell’Est, membri dell’Unione europea.
20 anni di mercato unico ci hanno abituato a cose, che diamo per scontate. Ecco, quindi, un corso intensivo e rapido per capire come funziona il mercato unico e come si crea ricchezza non solo per le imprese, ma anche per noi come persone. romania oradea 
Il mercato unico europeo intende abbattere le barriere. 
Assicura la libera circolazione.
Il 2.8% degli europei si sposta verso altri Paesi dell’Unione.
La maggior parte è in età lavorativa, con una piccola percentuale di inoccupati, come studenti e pensionati.
Il mercato unico significa anche libera circolazione di merci, servizi e capitali con un aumento del PIL dell’UE dal 2 al 3%.
Libertà e assenza di barriere commerciali fanno crescere gli investimenti esteri diretti e le esportazioni con un aumento dei vantaggi in termini di costi e concorrenza.
Questo significa che le imprese possono accedere a 500 milioni di consumatori, dando luogo all’area di libero scambio più grande del mondo, che rappresenta il 20% del PIL globale.
Queste autonomie rendono le imprese europee totalmente competitive, consentendo loro di assumere la necessaria manodopera specializzata da tutta Europa. consulenza in romania in affari
Ma, rimangono lacune importanti come gli ostacoli amministrativi e la mancanza di disposizioni sul mercato unico.
La congiuntura in Europa ha alimentato ad accesi dibattiti riguardo gli oltre 14 milioni di immigrati europei. Chi sono? Si muovono per lavoro o per altro? consulente in romania
Le lingue piú diffuse sono il rumeno e il bulgaro. La maggior parte di queste persone vive in Italia, Spagna e Germania con solo un 5% di presenze nel Regno Unito, dove l’argomento immigrazione è scottante.
Così Giovanni Magi prende in esame i problemi della mobilità del lavoro da una prospettiva leggermente diversa.
Londra, l’esperienza di Andrey Davtchev immobili in romania
Le trafficate strade di Londra, esprimono lo spinoso dibattito sul fenomeno della immigrazione europea nel Regno Unito. Secondo la Gran Bretagna vi è stato un aumento da 149.000 unità nel 2012 a 209.000 nel 2013.
Andrey Davtchev è uno di quei migranti, altamente qualificati, con un background internazionale, che vola dagli uffici di Amsterdam a quelli di Londra, dopo una lunga esperienza lavorativa negli Stati Uniti. Viene dalla Bulgaria, e i bulgari come i rumeni, spesso sono sospettati di voler solo sapprofittare dei benefici offerti dai servizi sociali. societa rumena
“Penso che le opinioni siano diverse e che spesso siano influenzate dai media – dice Andrey Davtchev -. Penso che da una parte, c‘è gente che immagina bulgari e rumeni intenti a rubare il lavoro, dall’altra, che davvero diano il giusto valore alla diversità. Lavoriamo sodo, questa è l’opportunità che ci dà l’Unione europea, giusto? Questa è la sua filosofia di base, credo”.
La mobilità dei lavoratori in Europa è notevolmente aumentata dal 2010, dopo un brusco calo dovuto alla crisi. Sono i Paesi del sud Europa che stanno facendo registrare un vero e proprio esodo. Gran parte dei migranti in cerca di lavoro sono giovani con alti livelli d’istruzione. Un fenomeno che crea problemi nei rispettivi Paesi di provenienza.
Così, esaminate le recenti ricerche sulla migrazione qualificata e l’impatto sui paesi di origine e di destinazione, ecco cosa ci racconta Marco Manacorda, professore di Economia alla Queen Mary Univeristy.
“Quando guardiamo gli effetti della mobilità qualificata rispetto al mercato del lavoro locale, contrariamente alle teorie economiche standard, che prevedono un danno per i nativi, ció non accade. Viene registrato invece un costo per i paesi di origine, soprattutto se questi hanno investito nell’educazione”. romania investire in est europa
Cosí, a Londra le opportunità equivalgono alla fuga di cervelli dalla Bulgaria.
Ma il know-how acquisito da Andrey potrebbe contribuire a ricreare le stesse opportunità, al suo ritorno a casa.
Giovani come Andrey fanno rientrare fondi e contribuiscono alla crescita economica: del 3,2% del PIL in Romania e del 4,1% in Bulgaria, ad esempio. I dati mostrano anche che la tendenza è di assunzione nei paesi di destinazione.
L’intervista: Lazlo Andor costituire ditta in romania
Lazlo Andor, Commissario europeo per Occupazione, Affari sociali & Integrazione presso l’OCSE a Parigi, risponde a quale sia la parte mancante del puzzle, considerando la resistenza contro una fondamentale libertà in Europa.
“Da quando l’Unione europea è diventata più instabile con l’avvento degli stati membri dell’Est – spiega Lazlo Andor -, ci sono molte piú persone che cercano di trarre vantaggio da queste libertá. La mobilità aiuta a superare gli squilibri del mercato del lavoro europeo in tempi dove c‘è una grande richiesta di lavoro in alcuni paesi come Germania o Svezia e un’alto numero di disoccupati in altri, come Grecia o Spagna, ad esempio”. trasferisi in romania
Quando si parla di questo, non si può non pensare ai sussidi dell’immigrazione. Cosa rispondiamo a Regno Unito e Germania che dicono di essere preoccupati?
“Se le persone si spostano da un paese a un altro, è stato ampiamente dimostrato che lo fanno per lavorare. Sussidi, sistemi di sicurezza sociale, benessere degli stati hanno un ruolo minimo. Svezia e Danimarca hanno uno standard molto più elevato di assistenza sociale rispetto al Regno Unito, mentre Gran Bretagna e Germania sono i paesi che ospitano la grande maggioranza dei migranti. In alcuni paesi potrebbe esserci un divario tra realtà e percezione della mobilità del lavoro, soprattutto in base al ruolo dei sussidi. Se il problema è chiaro, gli Stati membri possono lavorare insieme per eliminare in modo naturale le scappatoie che consentono di abusare dei sistemi previdenziali”.
Ma, dobbiamo modificare la legislazione o fare una rinegoziazione, se le prestazioni economiche e i sistemi di sicurezza sociale sono completamente diversi? srl in romania
“I servizi per il pubblico impiego sono in grado di fornire una maggiore visibilità dei posti vacanti esistenti, il che significa che se ci sono persone realmente interessate a lavorare in un altro paese, sanno ancor prima di partire che tipo di posto vacante troveranno e che condizioni li aspettano. C‘è bisogno di un certo tipo di legislazione o almeno di un coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. L’Unione europea deve garantire che se si va da un paese a un altro per lavorare, non si perde parte della pensione, ma rimane per cosí dire ‘portabile’, in modo tale da poter essere ritirata nei vari paesi, in proporzione al tempo trascorso”. inziare una attivita in romania
Stiamo parlando di come ricevere la pensione dai sistemi previdenziali di tutti i paesi dell’Unione europea, in modo coordinato? hotel pensioni in romania in vendita 
“Non è necessario armonizzare la sicurezza sociale. Le dotazioni disponibili del Fondo sociale europeo sono a mio parere sufficienti.
Anche se piacerebbe vedere una maggiore armonia, non si può gestire il sistema. Deve essere una decisione degli individui.
Le aziende dovrebbero essere anche in grado di assumere da altri paesi, se lo desiderano, e non ci dovrebbero essere ostacoli”. commercialisti in romania
Quando si guarda alle reazioni sulla libera circolazione delle persone, sulla libera circolazione dei capitali, lei pensa che le aziende siano meno comprensive con le persone?
“Alcuni paesi tendono ad essere i paesi di origine per l’immigrazione, ma sono ricettori di capitale e, naturalmente, in alcuni paesi si fannno domande sulla troppa presenza di capitali esteri. All’interno dei propri paesi, la gente potrebbe credere che gli investitori, le aziende e gli imprenditori stranieri stiano per spiazzare quelli nazionali. Ma, bisogna collocare questa sensazione in un contesto più ampio. Lo squilibrio tra i paesi europei potrebbe essere maggiore se dovessimo proibire l’una o l’altra libertà in un altro paese. Creeremmo una prima e una seconda classe”.
Un regime fiscale per le imprese piú rilassato. Qui in Romania la tassazione è al 16%, rispetto al 29,5% della Germania, significa che le aziende esercitano il loro diritto al libero mercato, venendo qui e creando posti di lavoro. L’Unione europea quindi si trova in casa il 70% delle esportazioni dalla Romania. Germania e Italia sono i più grossi partner e, come spiega Giovanni Magi, le loro aziende vengono qui non solo per la posizione chiave del paese sul Mar Nero, ma anche per la forza lavoro qualificata e più conveniente.
La storia: Fecne, Budapest
La Romania, nel corso degli anni, è diventata il laboratorio dell’industria italiana per l’internazionalizzazione. Le aziende provenienti da diversi settori hanno aperto attività qui, approfittando della invidiabile posizione geografica del paese.
Walter Tosto, con un fatturato di 100 milioni di euro e 450 dipendenti, produce grandi componenti per centrali elettriche. In Romania esistono ben 7 stabilimenti italiani.
Questo stabilimento era uno dei fiori all’occhiello industriali della Romania di 30 anni fa. Oggi fa parte di un gruppo europeo che compete con i giganti mondiali del settore. capannoni in romania in vendita
Walter Tosto due anni fa compró l’impianto Fecne a Bucarest, attualmente in fase di ristrutturazione; è qui dove vengono costruiti i componenti per gli impianti nucleari della Romania.
“Abbiamo deciso di investire in Romania dove lavorando sulla forza lavoro è possibile essere leggermente più competitivi – dice Walter Tosto -. Avere la possibilità di lavorare anche qui, fare dei prodotti diversi da quelli che facciamo in Italia, va ancora di più a garantire una sussistenza anche degli stabilimenti italiani”.
Questo è un gruppo che esporta i suoi prodotti in oltre 50 paesi in tutto il mondo. Lo stabilimento rumeno attualmente produce vari componenti per il mercato statunitense. Fornisce anche i componenti al reattore a fusione nucleare ITER, che si trova in Francia. italiani in romania
Dal High Tech all’Alta moda. Il viaggio nel sistema industriale internazionale della Romania ci porta a Buzău, 100 chilometri a nord di Bucarest, dove la moda italiana non si trova sulla passerella, ma di sicuro muove l’economia.
Martelli Europe, ha un fatturato annuo di 55 milioni di euro, 2.000 impiegati e si trova in Romania. Si occupa della finitura di capi che portano etichette di fascia abbastanza alta .
Tecniche di trattamento e usura dei jeans? Si fanno qui. Come in Cina, centinaia di lavoratori rumeni, per lo più donne, piegano e scoloriscono il tessuto denim a mano o con macchine appositamente progettate.
La precisione è la soluzione per la standardizzazione. Ogni buco, ogni piega è precisa e esattamente replicata nello stesso modello di jeans. acquistare materie in romania
Per essere redditizio il processo industriale di un prodotto artigianale, solitamente, viene realizzato dove il mercati di lavoro è piú economico, cioè fuori dall’Unione europea.
La manodopera qualificata a basso costo della Romania consente alle aziende di rimanere all’interno dell’Europa.
“C’è un ritorno al prodotto fisico, al prodotto reale, all’economia reale e visibile – spiega Mauro Maria Angelini, direttore della martelli Europe -. Credo sia un processo già iniziato, che rimarrà in questi Paesi e ritornerà sicuramente anche in Italia perché fa parte proprio del nostro bagaglio culturale.
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sabato 5 aprile 2014

Biomasse in Romania

 oradea romania Produttore di energia rumeno "Greenprav" ha iniziato la costruzione di unacentrale di cogenerazione basata sulle biomasse di legno del costo di 35 milioni di euro nella località montana di Busteni.
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Il principale azionista del nuovi impianto sarà la "Greenprav Romania" che si associa alla società irlandese "Prime Energy Power" , cui spetterà di costuire l'impianto che fornirà calore ed energia elettrica a Busteni e all'area circostante.

L'impianto è destinato a diventare operativo nel luglio del 2015 ed utilizzerà le masse legnose della regione Busteni ed inoltre il progetto è destinato a creare 140 posti di lavoro . La nuova società si impegna inoltre ad aiutare la città nelle questioni ambientali, come la protezione delle foreste e la messa a dimora di nuovi alberi.
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Il valore complessivo dell' investimento è stato calcolato in 35 milioni di euro di cui 17 milioni rappresentano fondi non rimborsabili e 18 milioni i finanziamenti diretti da parte di "Greenprav".

martedì 1 aprile 2014

Numarul tranzactiilor imobiliare a crescut cu peste 8%

Cele mai multe tranzactii s-au realizat in Bucuresti (3.382), in Bihor (3.186) si Timis (3.081), iar cele mai putine operatiuni au fost inregistrate in Teleorman - 382, Bistrita Nasaud - 466 si Salaj, potrivit datelor ANCPI.
In aceeasi perioada, numarul operatiunilor de cadastru si carte funciara la nivel national a fost de 430.029, cu aproape 71.000 mai mult fata de ianuarie 2013. Cele mai multe operatiuni de cadastru si carte funciara au fost inregistrate in Bucuresti - 22.730, Timis - 21.268 si Cluj - 21.003, iar cele mai putine in judetele Buzau– 4.116, Olt– 4.219 si Valcea - 4.439, informeaza Mediafax.
In Bucuresti, Constanta, Botosani, Arges, Tulcea si Ialomita sunt singurele judete unde numarul operatiunilor de cadastru si carte funciara s-au diminuat comparativ cu 2013 in rest fiind consemnate cresteri, potrivit ANCPI.


Numarul ipotecilor si al privilegiilor inscrise in cartea funciara in ianurie 2014 a fost de 7.906, in scadere cu 7,6% fata de 2013 si la aproape jumatatea nivelului din luna anterioara.
Anul trecut numarul tranzactiilor imobiliare a crescut cu 17% anul trecut, comparativ cu 2012, la 824.989, in timp ce numarul operatiunilor de cadastru si carte funciara la nivel national a fost de peste cinci milioane, cu 537.775 mai mult fata de 2012.


imobiliare