sabato 26 giugno 2021

Francezii de la Catinvest investesc 6 mil. euro în extinderea mall-ului Electroputere din Craiova cu 5.500 mp suplimentari de retail şi cinci restaurante

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Grupul francez de real estate Catinvest demarează în iulie lucrările de construcţie care vizează extinderea Electroputere Mall din Craiova cu încă 5.500 metri pătraţi suplimentari de retail şi cinci restaurante noi, dintre care trei vor avea terase în exterior. apartamente oradea de inchiriat

Investiţia estimată în proiect atinge 6 milioane de euro, potrivit datelor transmise de reprezentanţii companiei într-un comunicat.

„Cu această nouă investiţie, Electroputere Mall va include o ofertă importantă de 25 de restaurante, dintre care 4 cu terase private, iar restul având o terasă de 1.000 de metri pătraţi”, spune Jibril Semour, Manager General al Catinvest Eastern Europe. chirie spatii comerciali oradea

De asemenea, extinderea de 5.500 de metri pătraţi a suprafeţei închiriabile, şi ea inclusă în proiect, va permite noilor branduri să se alăture celor 187 de mărci deja prezente în Electroputere Parc.


Reprezentanţii Catinvest menţionează că această extindere nu este singurul proiect de dezvoltare pentru Electroputere Parc din această vară, întrucât o altă clădire de birouri şi retail este aproape de finalizare. Cu această investiţie de 39 de milioane de euro, Catinvest adaugă 9.000 de metri pătraţi GLA de spaţii de retail şi divertisment şi 16.000 de metri pătraţi GLA de birouri din clasa A.

„A doua etapă a proiectului de extindere a clădirii noastre cu utilizare mixtă de 25.000 de metri pătraţi va fi finalizată în câteva săptămâni. Zona de retail a acestui proiect este deja închiriată în proporţie de 92%. Prin urmare, este momentul perfect pentru a începe procesul de construcţie a acestui nou proiect de extindere şi este cu adevărat interesant să vezi spaţiile comerciale şi de birouri ale Electroputere Parc crescând în fiecare an”, spune Bertrand Catteau, Preşedintele Catinvest Group. chirie apartamente oradea

În total, Catinvest a asigurat finanţare în valoare de 58,5 milioane de euro pentru perioada 2021-2022, destinată extinderilor ulterioare ale Electroputere Parc şi construirea de noi magazine, birouri şi spaţii de co-working, precum şi aparthoteluri, pe o suprafaţă totală de 46.000 de metri pătraţi.
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În aprilie, Catinvest a anunţat consolidarea centrului său comercial regional Electroputere Parc ca hub pentru echipamente sportive şi a adus marca Hervis pentru prima dată la Craiova, ca parte din extinderea de 39 de milioane de euro finalizată anul acesta. Electroputere Parc este centrul comercial de referinţă din regiunea de sud-vest a României, cu peste 187 de mărci de top din retail, modă, produse alimentare, divertisment, toate într-un singur loc, pe o suprafaţă totală de 92.000 de metri pătraţi.
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Grupul imobiliar francez Catinvest, care deţine şi administrează Electroputere Parc, mai are în portofoliu şi alte centre comerciale din România - galeriile comerciale Carrefour Orhideea şi Cora Pantelimon în Bucureşti şi Carrefour TOM în Constanţa - precum şi în Europa de Est - Auchan Savoya Park din Budapesta şi Tesco Borska Pole din Plzen. Catinvest activează, totodată, pe piaţa rezidenţială şi comercială din Franţa. În total, Catinvest deţine şi administrează peste 500.000 de metri pătraţi de spaţii în Franţa şi în Europa de Est.

Andrej Babiš: l’uomo forte della Repubblica Ceca

 

Nato a Bratislava 67 anni fa da una famiglia slovacca, politico e imprenditore in romania  Andrej Babiš è il primo ministro della Repubblica Ceca dal dicembre del 2017 e risulta essere il secondo uomo più ricco del paese. Figura in un certo qual senso controversa, è senz’altro uno dei protagonisti della scena politica ceca da una decina di anni a questa parte. Ma procediamo per ordine.

In sostanza Andrej Babiš, nasce come uomo d’affari e inizia una carriera brillante che, come abbiamo visto, lo porta a diventare una delle personalità più influenti del Paese. Nel 1993, dopo la dissoluzione della Cecoslovacchia in due entità statuali distinte, diviene investire in bucarest amministratore delegato della Agrofert, una delle maggiori aziende ceche, ed è lì che affina le sue qualità di imprenditore. Ma facciamo un salto indietro: bisogna sapere che la Agrofert risultava essere, all’epoca del regime, una filiale della Petrimex il cui nome era, a quell’epoca, Chemapol Bratislava, soggetto operante nel settore petrolchimico. Nel 1980 Babiš era diventato membro del Partito Comunista e nominato, cinque anni dopo, rappresentante della Chemapol in Marocco, Paese dal quale sarebbe tornato nel 1991, dopo la rivoluzione di velluto.

Personaggio controverso personale dalla romania
Una carriera brillante, si diceva, anche se non priva di episodi poco chiari in termini di operazioni affaristiche riguardanti ad esempio la ricapitalizzazione della Agrofert. Fatto sta che, in poco tempo Babiš diviene proprietario al 100% dell’azienda che con lui giunge ad essere una delle più importanti del paese, dapprima come società di commercio all’ingrosso per poi conoscere una rilevante crescita grazie anche all’acquisizione di diverse altre aziende operanti nei settori agricolo, alimentare e chimico. Nel 2011 la Agrofert Holding risulta costituita da oltre 230 società che hanno sede, per lo più, nella Repubblica Ceca, in Slovacchia e in Germania, e diviene la quarta più grande azienda del paese con un fatturato di 117 miliardi di corone ceche. Vedremo più avanti che non mancheranno indagini su usi non chiari di fondi dell’Ue da parte del gruppo di Babiš. saldatori dalla romania

Nel 2012 l’attuale premier ceco fonda Ano 2011 (Akce Nespokojených Občanů, Azione dei Cittadini Insoddisfatti. Ano in ceco significa “sì”), un partito di centro-destra che si situa nel campo liberal-conservatore. Nasce come soggetto politico con tendenze anti-casta, populiste e moderatamente euroscettiche. Un partito che entra in scena proponendo figure che si vogliono estranee alla cosiddetta politica convenzionale e ai suoi rituali, figure che intendono farsi percepire come vicine alla gente, capaci di farsi capire e di comprendere i bisogni e le inquietudini diffuse a livello sociale. In questo modo Ano 2011 riesce ad intercettare il malcontento di sinistra e di destra e riesce a capitalizzare tale situazione vantaggiosa. apertura societa in romania

La sua prima partecipazione alle elezioni politiche è del 2013, circostanza in cui ottiene quasi il 19% dei voti e manda 47 deputati al Parlamento. Quattro anni dopo risulta essere la prima forza politica del Paese con quasi il 30% delle preferenze espresse nelle urne e Babiš, già vicepremier e ministro delle Finanze fra il 2014 e il 2017, diventa primo ministro. Nel gennaio del 2018 il suo governo non ottiene la fiducia, così Babiš presenta le dimissioni al presidente Miloš Zeman. Nel giugno di quello stesso anno, però, Zeman lo rinomina primo ministro e il suo secondo esecutivo, costituito da una coalizione con i socialdemocratici del Čssd entra in funzione nel mese successivo. Si tratta del primo governo, dal 1989, che si affida all’appoggio esterno del Partito Comunista (Ksčm). Questo appoggio viene garantito a patto che vengano rispettate alcune condizioni, tra le quali l’aumento del salario minimo, l’indicizzazione al carovita delle pensioni, il blocco del prezzo delle abitazioni e un maggiore intervento del settore pubblico nella gestione dell’acqua. Nel febbraio del 2019, alla quinta conferenza del suo partito, Babiš viene rieletto presidente senza alcuna opposizione.

Democrazia in declino e rapporti con Mosca autisti dalla romania
Il nostro appare quindi come leader e padrone di Ano 2011; personaggio facoltoso e potente, investe in modo ingente nel settore mediatico e diventa proprietario di tre quotidiani, di un settimanale, di siti web e di un’emittente radiofonica, Radio Impuls, la più seguita nella Repubblica Ceca. Il suo gruppo è inoltre operatore della compagnia televisiva Óčko. Queste operazioni sono state oggetto di critiche e di dubbi sulle reali intenzioni di Babiš che, secondo i suoi oppositori ha accumulato troppo potere e dato luogo a un macroscopico conflitto di interessi. La situazione solleva chiaramente il problema dell’indipendenza del mondo mediatico o per lo meno di una sua parte consistente.romania

Babiš ha fondato il suo partito, ufficialmente per “lottare contro la corruzione e contro altri mali riguardanti il sistema politico del paese”, ma secondo diversi analisti la democrazia ceca è in declino dal 2014 e l’attuale premier viene considerato il principale artefice di questo stato di cose. costituizione ditta romania

Il presidente Zeman mostra simpatia per la Russia di Putin e il tema dei rapporti con Mosca è oggetto di divergenze all’interno del sistema politico nazionale. Lo stesso Babiš non di rado viene definito filorusso ma è anche descritto, forse soprattutto dai suoi detrattori, come uomo scarsamente interessato alla politica estera e concentrato, piuttosto, nella difesa e promozione dei suoi affari.

“Trump ceco”
Accusato in patria, negli anni scorsi, di evasione fiscale, al centro di inchieste comunitarie per frode e uso improprio di fondi Ue, Babiš viene visto come personaggio non proprio trasparente. Insieme alla sua controparte ungherese Viktor Orbán risulta essere nel mirino del Parlamento europeo. Mancanza di trasparenza e corruzione sono i problemi fondamentali sollevati dal punto di vista dei fondi disponibili in termini di Politica Agricola Comune (Pac).

Il Parlamento europeo intende espandere l’uso di uno strumento di data mining chiamato Arachne per controllare più efficacemente la sorte dei fondi PAC. Ma per Ulrike Müller, una delle tre principali negoziatrici della Pac questo non basta. La medesima aveva anticipato in un’intervista uscita su Politico che l’intenzione del Parlamento europeo di prendere provvedimenti nei confronti dei due premier. aprire fabbirica in romania

Di fatto, una recente risoluzione adottata da tale istituzione con 505 voti a favore, 30 contrari e 155 astensioni, deplora i tentativi del governo ceco, risalenti al marzo 2020, di risolvere il problema del conflitto di interesse di Babiš con una legislazione ad hoc ed esprime inquietudine per la sorte dell’indipendenza del sistema mediatico ceco.

Meno connotato in termini di retorica nazionalista rispetto all’”uomo forte d’Ungheria”, Babiš appare più come uomo d’affari approdato alla politica, capo di quello che viene descritto come partito-azienda nei cui posti chiave ha messo i suoi principali collaboratori. Un personaggio manovriero che viene descritto da diversi commentatori come il “Trump ceco“.

Nel 30esimo anniversario dalla creazione del Gruppo di Visegrád (che abbiamo ricordato qui), AffarInternazionali cura un ciclo di approfondimenti sui volti che popolano l’universo dei quattro Paesi che fanno parte della formazione (Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca), in collaborazione con l’Osservatorio sociale mitteleuropeo (Osme).