mercoledì 21 gennaio 2015

. L'obiettivo è ora un altro: investire gli oltre 13 miliardi di euro ancora a disposizione nell'arco dei prossimi dodici mesi.

L'Italia ha rischiato di perdere moltissimo: ben due miliardi di euro dei fondi comunitari. Tuttavia l'accelerazione del ritmo di spesa ha permesso al nostro Paese di raggiungere e superare i target fissati da Bruxelles. L'obiettivo è ora un altro: investire gli oltre 13 miliardi di euro ancora a disposizione nell'arco dei prossimi dodici mesi. consulenza aziendale Romania
Fondi europei: entro il 31 dicembre, l'Italia potrà investire 13 miliardi
Ad oggi il totale della spesa certificata dei fondi comunitari per il periodo compreso tra il 2007 e il 2013 è pari al 70,7% del totale (33 miliardi di euro sui 46,7 messi a disposizione: 1,9 miliardi in più rispetto ai target fissati dall'Unione europea). Da gennaio a dicembre del 2014, ha comunicato Palazzo Chigi, abbiamo infatti speso 7,9 miliardi di euro. trasferire azienda in Romania
Nel 2014, secondo i dati resi noti dalla Presidenza del Consiglio, su 52 programmi finanziati con i fondi europei soltanto tre di questi (il Programma operativo nazionale Reti e mobilità, il Programma operativo regionale Fondo sociale di Bolzano e il Programma operativo interregionale Attrattori culturali) non hanno evitato il “disimpegno automatico” per un totale di 51,4 milioni di euro (circa lo 0,11% delle risorse complessivamente programmate). Di questi, però, soltanto 32,3 milioni sono stati messi a disposizione dell'Unione europea mentre i restanti 19,1 fanno parte del cofinanziamento nazionale.Il finanziamento di UniCredit garantito da Sace consentira all’azienda, leader mondiale nella produzione di pompe dosatrici, sistemi di dosaggio e strumenti di controllo, di ampliare lo stabilimento produttivo nell’Emirato di Sharjah e di promuovere attivita di ricerca e sviluppo in Romania
Sace e Unicredit annunciano la conclusione di un’operazione di finanziamento del valore complessivo di circa 2 milioni di euro a sostegno di due attivita di internazionalizzazione di Seko, azienda reatina specializzata nella produzione di pompe dosatrici, sistemi di dosaggio e strumenti di controllo, tra i principali attori mondiali del suo comparto.  produzione in romnia
Il finanziamento, erogato da Unicredit e garantito al 50% da Sace, e destinato all’ampliamento di uno stabilimento produttivo nell’Emirato di Sharjah e alla promozione di attivita di ricerca e sviluppo per la realizzazione di un software da applicare a prodotti per l’export. Lo stabilimento produttivo, gia finanziato con la garanzia di Sace nel 2012, appartiene alla Seko Middle East Fze (controllata al 100% dall’azienda), ed e oggetto di un investimento pari a 420 mila euro.
Attiva da quasi 40 anni, nell’ultimo ventennio Seko ha intrapreso un rilevante percorso di internazionalizzazione in Nord e Sud America, Europa e Asia. L’attuazione di un processo di crescita organica e la realizzazione di acquisizioni in Gran Bretagna, Francia, Danimarca, Svezia, Romania e Brasile, le ha consentito di assicurarsi una presenza in 20 paesi con altrettante societa controllate al 100% e 9 siti produttivi in 3 continenti. L’azienda, che ha oggi una quota export pari all’82% del fatturato, serve oltre 80 mercati. costiuzione societa in Romania
Gli Emirati Arabi si confermano un’area ad alto potenziale per l’export e gli investimenti delle imprese italiane a elevato contenuto tecnologico, oltre che per l’ampio indotto di Pmi che contribuiscono alla loro performance.
Questa operazione porta a EUR 5,4 milioni i finanziamenti garantiti da Sace per sostenere i piani di sviluppo all’estero di Seko.
SACE offre servizi di export credit, assicurazione del credito, protezione degli investimenti all’estero, garanzie finanziarie, cauzioni e factoring. Con EUR 70 miliardi di operazioni assicurate in 189 paesi, il gruppo SACE sostiene la competitivita delle imprese in Italia e all’estero, garantendo flussi di cassa piu stabili e trasformando i rischi di insolvenza delle imprese in opportunita di sviluppo in bucurest
UniCredit e una delle maggiori istituzioni finanziarie in Europa, con un network internazionale distribuito in 50 Paesi, 17 dei quali con una banca commerciale radicata sul territorio. Il Gruppo opera attraverso quasi 9.000 sportelli e circa 149.000 dipendenti, servendo oltre 40 milioni di clienti, con attivi per quasi 850 miliardi di Euro; e una delle banche piu solide d’Europa, con un CETier1 di 10,4% (fully loaded secondo Basilea 3) in linea con la sua vocazione di “rock solid commercial Bank”. Nell’Europa Centro Orientale, UNICREDIT e l’indiscusso leader di mercato, con oltre 3.600 filiali e attivi pari a circa 135 miliardi di Euro.
In cosa consiste il cofinanziamento nazionale? I fondi europei seguono, infatti, il principio del fifty-fifty: metà vengono messi a disposizione da Bruxelles mentre all'altra metà provvede il Paese interessato. Le normative comunitarie permettono comunque di abbassarlo, portandolo dal 50 fino al 25%.
Come già anticipato, i compiti per il nostro Paese non finiscono comunque qui. Dopo aver evitato di perdere due miliardi di euro, l'Italia dovrà (necessariamente) spendere 13,5 miliardi entro il 31 dicembre del 2015. Di questi ben nove miliardi sono destinati al Mezzogiorno e che, una volta investiti, permetterebbero al Prodotto interno lordo delle regioni meridionali di crescere il 2% in più, secondo una stima riferita dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio. italiani in bucurest
Come vanno le cose nel resto d'Europa? Decisamente meglio. Stando ai dati della Commissione europea aggiornati a metà dicembre, il nostro Paese è uno di quelli maggiormente indietro nella fruizione dei fondi comunitari. Peggio di noi facevano soltanto Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania e Croazia. Zagabria gode comunque di tutte le attenuanti del caso: essendo stata ammessa nell'Unione solo il 1° luglio del 2013, ha avuto meno tempo a disposizione di spendere le risorse. I più virtuosi? Estonia, Portogallo, Svezia e Grecia. consulente in bucarest

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